Vittorio e la sua giacca, ovvero:
GLI ELEMENTI E LE LORO FORME ALLOTROPICHE Nella lezione di oggi vedremo di capire un fenomeno molto diffuso ma molto poco capito: perchè gli elementi chimici sono come i Pòkemon, ovvero si possono presentare in forme diverse, non sempre somiglianti tra loro e dotate di proprietà differenti.
Come tutti sappiamo gli
elementi chimici sono quelle specie chimiche formate da atomi tutti uguali tra loro. Gli atomi sono come i mattoncini base del lego: ne esiste un numero limitato di tipologie, il rosso, il blu, il giallo, il verde e così via. Gli elementi sono circa un centinaio di tipi di mattoncini diversi, anziché il colore hanno un nome e un simbolo chimico: H, C, O, Fe e così via.
Alcuni di questi elementi amano stare da soli, nel senso che esistono proprio come mattoncini singoli, staccati dagli altri; questo è il caso ad esempio del Neon (Ne), che non a caso appartiene alla famiglia detta “dei gas nobili”, in quanto non amano mischiarsi alla plebaglia degli altri elementi.
Altri elementi sono più socievoli, ed esistono a gruppetti di mattoncini tutti uguali attaccati tra loro (molecole omonucleari) che possono essere a due atomi (O2, ossigeno; N2, azoto, ecc), o anche avere un numero superiore di mattoncini, come S8, zolfo.
Ci sono poi elementi particolarmente fantasiosi e gruppettari, che non esistono in una sola forma, ma in tante forme diverse tra loro- gli elementi Pòkemon: è come se voi usando sempre lo stesso numero di mattoncini rossi, supponiamo 20, vi foste divertiti a costruire oggetti diversi che sono sempre tutti rossi (quindi sono elementi) ma non sono uguali, supponiamo si tratti di una torre, una macchinina e una casetta. Queste diverse forme vengono dette
forme allotropiche.
Uno degli elementi più simpatici a questo riguardo è il carbonio, C. Il carbonio puro esiste in tre forme allotropiche naturali: il
carbone, la
grafite e il
diamante. Questi tre oggetti chimici a noi così familiari (soprattutto il diamante...
) sono tanto diversi tra loro, anche se sono fatti della stessa sostanza elementare, proprio come la torre è diversa dalla casetta. Anche la frequenza con cui li troviamo è diversa: se date gli stessi mattoncini a cento bambini diversi, vi ritroverete probabilmente con 84 torri, 15 casette e una macchinina, che solo il bambino più geniale è riuscito a mettere insieme. Ovviamente i bambini si tireranno dietro le torri (il carbone) e litigheranno come pazzi per rubarsi la macchinina (il diamante) il cui valore di mercato sarà altissimo.
E qui veniamo alla giacca di Vittorio. Quando Vittorio si staglia sul palcoscenico, fermo e concentrato nell’intensità di una nota, o quando appare nelle fotografie, lo sguardo penetrante e il profilo maschio (azz, maschio…mi è venuto bene ‘sto aggettivo!), dicevo: in quel momento Vittorio riluce come il diamante, geometrico, perfetto, inarrivabile. Noi lo guardiamo come guardiamo la vetrina del gioielliere del centro: un misto tra “sigh” e “azz”.
Mentre lo guardavo cantare l’altra sera al Q invece me lo figuravo come in un fumetto, attraversato da un piccolo flusso di elettricità che dal soffitto del Q lo attraversava partendo dalla punta delle dita e percorrendo con una scossa la sua persona fino a scaricarsi a terra e diffondersi nel pavimento con uno sfrigolante ZOT!, un po’ come Gatto Silvestro quando viene fulminato. Energia in movimento che veniva trasportata in modo estremamente efficiente all’ambiente circostante. Ecco, Vittorio presentava in quel momento le proprietà chimico-fisiche della grafite, che è un eccellente conduttore di elettricità. Questo ho pensato quando toccandogli la giacca ho sentito che era surriscaldata: per forza, un po’ di tutta quell’energia si è dissipata qui, sotto forma di calore.
Quanto alla terza e più comune forma allotropica, il carbone, è un grave errore pensare che sia meno importante. Vittorio è il carbone quando ci portiamo casa il suo calore dopo aver sentito la sua musica, quando ci riscaldiamo bruciando un po’ alla volta l’energia che ci regala nelle fredde notti d’inverno, quando accendiamo i nostri falò e celebriamo i nostri riti un po’ carnevaleschi cantando tutti insieme nel bivacco del forum.
Compito per casa per vedere se avete capito: se Vittorio è un elemento combustibile, noi che elementi siamo? e OKKIO a come rispondete.LaB
PS: prima che me lo diciate voi: la storia della giacca è vera, NON ERO IO CHE AVEVO LA FEBBRE A QUARANTA.