L’adrenalina e i ciliegi imperialiJokichi Takamine fu un chimico giapponese. Nato nel 1854, già a 12 anni cominciò a studiare scienze a Nagasaki. A 24 anni vinse una borsa di studio all’Università di Glasgow, dove imparò l’inglese e restò per parecchi anni occupandosi prevalentemente di fertilizzanti. Successivamente andò negli Stati Uniti, e si innamorò della bionda figlia del suo padrone di casa, con la quale si sposò ed ebbe due figli. La famiglia tornò in Giappone, dove per Jokichi si prospettava una brillante carriera nel campo dei fertilizzanti agricoli, ma la bionda Caroline non fu mai accettata dalla tradizionalista società locale. Per salvare il suo matrimonio, Jokichi tornò negli Stati Uniti dove però sapeva di non poter competere con la fortissima industria dei fertilizzanti americana. Non si arrese, e si dedicò a delle nuove ricerche; dapprima si occupò di chimica delle fermentazioni, cercando di trasferire i metodi di fermentazione del sakè alla fermentazione del malto per la produzione del whiskey, riuscendo anche ad ottenere un brevetto di un nuovo tipo di whiskey che battezzò "Bonzai". Queste ricerche lo portarono ad occuparsi di problemi legati alla digestione del malto e degli enzimi peptici, e lo misero in contatto con un’industria farmaceutica di cui divenne consulente .
Nel 1898, a soli 44 anni, Takamine mise in piedi un laboratorio a New York e cominciò a lavorare sugli estratti delle ghiandole surrenali, di cui si cominciavano a capire le potenti attività farmacologiche (innalzamento della pressione sanguigna, vasocostrizione, accelerazione del battito cardiaco ecc). Diversi chimici, tra cui gli americani Abel e Crawford, avevano già isolato una sostanza pura a cui avevano dato il nome di epinefrina (epi nefros = vicino al rene) di cui più tardi si stabilì che non si trattava dell’ormone puro ma di un suo benzoilderivato. Si narra che fu un giovane chimico giapponese, Keizo Uenaka, collaboratore di Takamine, che in una sola notte riuscì a isolare e purificare la sostanza bianca e cristallina che venne subito brevettata e presto commercializzata con il nome di Adrenalina (ad renis = in prossimità dei reni).
Il successo di questa scoperta fu enorme. Takamine venne insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine del Sol Levante e l’imperatore gli inviò in dono 15 alberi di ciliegio imperiale che vennero piantati nel giardino dell’industria farmaceutica. Seguì una lunga disputa tra scienziati , ognuno dei quali sosteneva di aver avuto per primo l’idea della scoperta, e/o che il composto isolato aveva una struttura diversa da quella attribuitagli da Takamine. Come spesso succede, la verità stava nel mezzo: molto tempo dopo si potè stabilire che l’adrenalina isolata era effettivamente impura di noradrenalina, una molecola molto simile. Takamine diventò ricco, fondò ben tre società e alla fine della sua carriera dedicò le sue energie ad una fondazione di amicizia e scambi culturali tra Giappone e Stati Uniti. A Washington esiste ancora un parco in cui fioriscono 2000 ciliegi giapponesi, regalati da Takamine al sindaco della città come simbolo di amicizia tra i due paesi.
Due miei commenti personali a questa storia.
Ho nostalgia per un premio fatto di un albero e dell’onore, piuttosto che di volgare denaro. E penso che ora come allora le scoperte più importanti sono fatte da piccoli giovani uomini e donne, spesso sconosciuti, che lavorano con impegno e umiltà, di giorno e di notte e spesso senza il becco di un quattrino, nei laboratori di tutto il mondo. Forza, ragazzi!
Edited by la_barista - 20/2/2006, 09:41