SANT' EFISIO
" Ti chiedo Signore, di difendere Cagliari dalle invasioni dei nemici; e ti prego affinché i cagliaritani abbandonino il culto degli idoli e dei demoni
e riconoscano te solo come vero Dio. Quanti fra di essi saranno colpiti da malattia e verranno dove giace il mio corpo, possano recuperare
la salute. Nel pericolo del naufragio, nell'oppressione dei barbari invasori, nelle carestie e nella peste, possano, rivolgendosi alla mia interces-
sione, essere liberati dai loro mali".
Questa è la formula che il soldato romano Efisio, convertitosi al cristianesimo, pronunziò in punto di morte prima di subire il martirio. Nel 1656
Sant' Efisio salvò la città dalla peste e i consiglieri di Cagliari promisero solennemente di celebrare ogni anno una processione in suo onore
accompagnando il simulacro del Santo verso il luogo del suo martirio, da Cagliari a Nora. Carri, cavalieri e gruppi giunti da ogni parte dell'isola
sfilano per le vie storiche della città ognuno portando i propri caratteristici e colorati costumi. A mezzogiorno il simulacro del Santo dopo una
messa solenne celebrata nella chiesa di Stampace a lui dedicata, inizia il cammino verso il luogo del martirio.Lo accompagnano tre squili di
tromba eseguiti da un picchetto armato.L' Alter Nos, rappresentante della municipalità cagliaritana assicura il corretto svolgimento della festa
e quando il cocchio arriva nella via Roma, davanti al palazzo municipale, suonano le sirene delle navi ed uno scrosciante e continuato applauso
rende onore al Santo. Il cocchio trainato da due maestosi buoi è preceduto da suoni di launeddas e da un suggestivo tappeto di fiori che ricopre
la strada detto"sa ramadura". Il viaggio fino a Nora attraversa poi il villaggio dei pescatori di Giorgino dove il Santo viene spogliato dagli abiti
della festa per indossare quelli più modesti. In tarda serata arriva a Nora dove rimane per quattro giorni di festa, infine ritorna a Cagliari nella
sua chiesa di Stampace.
Questa è la nostra devozione verso Sant' Efisio, e per la giornata di oggi ci si saluta così: " Buon Sant'Efisio".
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