| Non era la prima volta che vidi lo spettacolo all'Arena, ma quella volta, 8 anni fa, dopo un acquazzone monsonico ed il gelo polare che ho patito, non me la sono goduta per nulla. Stavolta, invece, conoscendo ormai a memoria lo spettacolo, mi sono divertita con il binocolo ad osservare ogni dettaglio che magari nella versione in dvd non si riesce a notare, per via delle inquadrature sui personaggi o per il montaggio. A "spiare" dietro le quinte, pensare, prima dell'inizio di una certa canzone, "Eheh, Vittorio uscirā sicuro da quella quinta per entrare nella cattedrale e mandare a quel paese Leonardo e tutti gli altri che chiedono asilo. Guarda un po', Matteo nella penombra sul ciglio del palco che, prima di buttare i coriandoli addosso a Graziano e Tania, intima in complicitā il silenzio alle prime file in platea, demolendo la quarta parete. Gio che si strugge nel sentire Lola cantare l'Ave Maria, Vittorio stesso disperarsi per la confusione che la passione per la zingara gli provoca nella mente...". Č questo il bello del teatro, tutto il lavoro che c'č dietro. Muscoli, energia e cuori in sincronia. Che dire, mi sono mancati e mi mancano terribilmente.
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