Notre dame de Paris, 03.03.16 - Milano

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Spooky
view post Posted on 5/3/2016, 16:54 by: Spooky




Vediamo.
Ho già detto, anche se spiegarlo a parole è molto difficile, cosa è stato NdP per me, e per molti di voi/noi.
Diciamo che rivedere Notre Dame, anche solo per il "retaggio" che si porta dietro, sarebbe stato per me un'emozione intensa e stupenda.
Il bello è quando ciò che sogni, che ti aspetti, non riesce minimamente a comprendere ciò che è stato essere lì giovedì.

Non vi racconterò del periodo folle e stancante dal quale vengo, o di come io sia arrivata a Verona alle 16.30, mi sia messa in macchina e sia arrivata a Milano sfatta, con accanto una delle mie più care amiche (conosciuta qui, come altre: ed anche questo è un piccolo miracolo), anche lei sfinita da una nottata di lavoro. Non vi racconterò di come siamo arrivate a teatro felici, ma psicologicamente provate, ricordando che, anni fa, era tutto più semplice: non c'era il lavoro, non c'erano i pensieri (o meglio, ce n'erano di meno, ed erano più futili), non c'era la fatica di incastrare le cose belle tra il dovere della nostra sopravvivenza quotidiana.
Non ve lo racconterò, ma dirò solo che ogni sforzo fatto per essere lì si è sembrato giustificato, e "doveroso".
Il prezzo da pagare per l'onore che ci è stato concesso.

Entrare nel teatro e sentire in sottofondo Notre Dame è stato strano. Ogni volta che ho visto uno spettacolo di Vittorio ho sempre cercato, quasi inconsciamente, quelle note, quel suono: il ricordo di un'altra vita, che non avevo neanche vissuto dall'inizio.
Dopo poco, quando le luci si sono spente ed i primi accordi si sono mossi nell'aria, il teatro è venuto giù. Cercavo di spiegarlo ieri a Riccardo (non che voi dobbiate per forza conoscere mio marito, ma tant'è), dicendogli che Notre Dame è stato come il ritrovarsi di persone che non capivano cosa stesse succedendo, ma avvertivano il fatto che fosse una cosa importante, e bella.
Ecco, i primi applausi io penso siano stati per darsi reciprocamente il bentornato. Ricordare quella bellezza, quell'emozione, e condividere di nuovo, con più consapevolezza, quello spazio. E allora bentornati a tutti.

Poi c'è stato il resto. Matteo, Lola, Giò, Graziano (non me ne voglia Di Minno e la nuova Fiordaliso, ma, al momento, sto parlando di tutt'altro). Vitto si fa vedere, ed è una sovrapposizione di immagini: lui, Frollo, il dvd che conosco a memoria, l'idea dell'Arcidiacono che ho nella mia testa, gli occhi buoni di Vittorio che ho amato tanto in questi anni, tutto confuso, amalgamato, impastato nella sua voce.
Ho visto, dopo lo spettacolo, un piccolo video in cui Vitto dice che interpretare adesso Frollo è - anche anagraficamente - più "reale". E' esattamente quello che ho pensato io appena l'ho visto sul palco. Nonostante io abbia sempre pensato che Vitto fosse perfetto per interpretare Frollo, quando l'ho rivisto... mi è sembrato "più perfetto". Scenicamente più verosimile, più intenso.
Non penso vi interessi, ma "Mi distruggerai" è stata, come sospettavo, vedermi scorrere negli occhi 14 anni di vita. 14 anni pieni, carichi di vita e di emozioni, si cose belle e brutte: tutte lì nella sua voce piena, calda e familiare.
Frollo è arrivato più avanti, nel mio personale spettacolo. Più o meno nel secondo atto. Quando (ancora) ascoltando e guardando "Un mattino ballavi", Vittorio è scomparso. Non è una cosa facile, per me, far scomparire Vitto. Non dopo tutti questi anni. Resta sempre lì, nel limbo dei miei pensieri, in un angolino dietro gli occhi, accucciato e sorridente. E' lì, e mi sembrerebbe davvero strano se così non fosse.
Eppure, in quel momento, si è del tutto volatilizzato. Non c'era nient'altro, niente che avessi già visto, niente che conoscessi già: l'Arcidiacono confessa ad Esmeralda di amarla, di un amore malato e folle, ed intravedo, per la prima volta, un nuovo livello di tormento, un nuovo livello di odio, di disperazione. Mi scopro molto vicina a quel prete innamorato: cerco Vittorio, e non lo trovo. Cerco la sensazione familiare di appartenenza che mi da, e ricevo solo l'empatia di un'emozione totalizzante e distruttiva, che mi invade e mi riempie. Riesce sempre a stupirmi, la capacità che ha un uomo così buono, a regalarmi un'emozione tanto viva e brutale come quella di giovedì. Guardate che farsi stupire, dopo così tanto tempo, è davvero una cosa difficile. Un altro dono.
Poi è tornato. Vitto, dico. Negli applausi, nei sorrisi, nello sguardo che mi ha regalato (e chi lo sa, se tutte le volte che ci vede, non lo legga, nei nostri occhi, ciò che non riusciamo a dirgli).

Magari non è una gran recensione. E magari non dovevo neanche scriverla. Chi lo sa. Ma oggi ho l'influenza, tante cose da fare, ed il vento fuori dalla mia amata e odiata Roma sferza forte, portando i miei pensieri fino a Milano.
Probabilmente chi non ha mai visto NdP se non in dvd troverà lo spettacolo meraviglioso.
Ma per chi c'era, nel 2002, sarà qualcosa di speciale.
Questo tour è per noi.
E dovremmo sentirci davvero fortunati a poterne godere.
Dovremmo ricordarcelo, nei giorni bui.

Spooky
 
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5 replies since 5/3/2016, 16:54   256 views
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