16 Gennaio 2007: tre anni di forum!

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view post Posted on 16/1/2007, 00:00
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Vittorio Matteucci Admin


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Questa è una storia nota a taluno, non nota a talaltro. Taluno potrà ripassarla, talaltro potrà impararla. Ognuno potrà ignorarla.
Tre anni fa questo forum non esisteva, non c’era il rosso, non c’era il blu. Nulla di nulla. Immaginate un grande spazio vuoto. Anzi, non c’era nemmeno lo spazio.
C’era qualche utente che si aggirava qua e là, ma non sapeva di essere un utente. Si aggirava e basta. Dove poi, non si sa, visto che non c’era lo spazio.
C’era quel forum azzurro di Notre Dame. Bello, bellissimo, inimitabile forse. Punto di ritrovo di persone meravigliate e frastornate. C’era ed era in salute. Aveva a dire il vero superato alcune malattie, ma in quel momento viveva bene.
Il sito di Vittorio era una cosa a parte, già bello consolidato, ma un po’ sonnacchioso. Con la risonanza di Notre Dame si è svegliato alla grande, al punto da diventare meta privilegiata di tutti quei girovaghi di cui sopra.
Girovaghi senza nome e senza volto. Girovaghi senza nick e senza avatar. Doppiamente anonimi, nel mondo reale e in quello virtuale. Solo dei numeretti nel conteggio visite. Delle colonne nelle statistiche del sito.
Per molto tempo si è pensato che fossero in realtà utenti in borghese. Quegli stessi che scrivevano sul forum di NDP e tanto lo animavano. Per molto tempo si è pensato che uno spazio fosse più che sufficiente, che fosse inutile moltiplicarlo. Gli utenti avevano già modo e occasione di far sentire la propria voce, perché costringerli a ripetersi, o peggio, a dividersi?
Uno spazio bastava e avanzava, discorso chiuso.
Però…
Però uno spazio piccolino… in cui magari poter scrivere una cosa piccolina… un pensiero piccolino…
Però…
Certo un commento piccolino su Vittorio o sul sito di Vittorio, un messaggio diretto a lui con poco a che fare con NDP forse doveva trovare spazio.
E Vittorio con NDP cominciava a non aver più a che fare. Incancellabile la sua esperienza lì, l’impronta da lui lasciata, ma ormai si parlava al passato. Nuovi ruoli e nuove esperienze lo attendevano. Nuovi battaglie doveva vincere, nuovi orizzonti doveva raggiungere, nuovi oceani doveva cavalcare e via così, di luogo comune in luogo comune.
E il sito, così bello, così in evoluzione, così specchio di tanta voglia di partecipazione non poteva rimanere statico. Non a lungo, ancora.
Uno spazio piccolino allora, uno spazio in punta di piedi che non dava fastidio a nessuno, non moltiplicava e non divideva, uno spazio silenzioso e discreto.
Un Libro degli Ospiti. Era semplice, bastava scrivere una frase e andarsene. Nessun danno, nessuna fatica. Lasciare l’e-mail o rimanere anonimi, scrivere il proprio nome o scegliere un’altra identità.
Semplice, breve, comodo.
E da gestire, nessuno sforzo. Un cartello di avvertimento per invitare tutti alla sobrietà e alla tranquillità, scritto più che altro per sicurezza. Una minaccia non troppo velata e non troppo seria. O forse seria e palese, ma spiritosa. O forse nemmeno spiritosa.
Ma è stato fatto un errore di valutazione, o meglio, è stata fatta una scoperta sconcertante e sconvolgente, nonché affascinante: i girovaghi che si soffermavano a commentare non erano anonimi e tantomeno noti. Erano girovaghi nuovi che finalmente si erano fermati a ristorarsi. Lo spazio era piccolino e ci stavano con fatica, ma non rinunciavano ad esserci.
Altro che semplice da gestire! Pagine e pagine di commenti, pagine e pagine di dialoghi spezzettati ed incrociati. Vittorio in tutti i messaggi, ma soprattutto tanta voglia di comunicare, di conoscersi, di organizzarsi. E tante persone, tante. Diverse da quelle già note, tante altre persone con un interesse comune: Vittorio. Non Notre Dame, non Tosca o altre cose. Vittorio.
Per quanto tempo ancora si sarebbe potuti andare avanti in questo spazio piccolino e superaffollato?
Per poco, lo sapevamo. Ma il lancio nel vuoto, il tuffo nel buio e via di luogo comune in luogo comune, di allargare lo spazio era troppo.
Una volta allargato lo spazio tutti i girovaghi avrebbero messo le tende e niente sarebbe stato più come prima. Quando lo spazio c’è non si può eliminare in un momento, non si chiude, non si restringe, non si ricuce.
Ma era inevitabile. Il meccanismo si era messo in moto e non si poteva fermare. Era solo questione di tempo, di superare le ultime reticenze, di fare un respiro profondo e buttarsi.
Decidendo decidendo e parlando parlando era arrivato il 2004.
Durante le vacanze di Natale la decisione è stata presa: lo spazio serve e si apre.
Una breve consultazione, una breve ricerca delle possibilità, una prova senza nemmeno pensarci tanto e credendoci ancora meno. Era facile aprire uno spazio, molto più facile del previsto. Operativamente ci voleva un attimo. Forse, pensandoci, ci vuole davvero troppo poco e ci si ritrova immersi nel turbine senza esservi preparati.
Lo spazio c’era, ampio, vuoto e spoglio. Come riempirlo? La scelta dei mobili è stata lunga e difficile, non esente da contrasti e contrapposizioni.
Il colore è arrivato per caso ed è piaciuto.
Le stanze erano di meno. Difficile prevedere quante stanze ci sarebbero volute, ma la valutazione iniziale si è rivelata soddisfacente. I cambiamenti sono stati pochi nel tempo.
Le prove, i messaggi ironici e stupidi.
Dieci giorni circa di tentativi e modifiche, dieci giorni al telefono. Nessuna esperienza e tanta voglia di imparare e di farcela. Problemi risolti in modo artigianale ed ingenuo. In poche parole, tanta incompetenza, ma tanto entusiasmo.
E l’approvazione.
L’approvazione di Vittorio, senza riserve, senza incertezze. Vittorio contento e positivo. Vittorio partecipe. Vittorio.
Il 16 Gennaio ha aperto la porta e tutti i girovaghi temporaneamente accampati nel Libro degli Ospiti sono entrati. Qualcuno di corsa spintonando tutti, qualcuno più lentamente e con calma, qualcuno circospetto guardandosi in giro. Qualcuno, anche, è rimasto alla finestra a spiare dentro e trovare il momento giusto per entrare.
I girovaghi sono diventati utenti, hanno preso nick e avatar, hanno inventato firme fantasiose e hanno cominciato a scrivere. Un fiume in piena di parole, immagini, invenzioni, trovate.
Per quante previsioni siano state fatte, non era prevedibile quello che questo spazio sarebbe diventato. Tanta gente da subito, ma che gente! Gente allegra e colta, gente intelligente e sensibile.
Alcuni sono qui da allora, alcuni sono andati via, alcuni sono subentrati. Ma tutti sono un pezzo insostituibile dell’insieme bellissimo che si è creato. Tutti concorrono ad un unico grande mosaico. E se lo si osserva bene, come quei quadri che nascondono un’immagine tridimensionale, si vedono allegria, buonsenso, cultura e Vittorio. Vittorio titolare e ispiratore. Vittorio sempre presente.
Vittorio sempre in cerca e in crescita.
Sinceramente, non pensavo a una durata così. Ho sempre pensato che ci saremmo ritrovati un deserto in poco tempo. Pensavo che al massimo in un anno ci saremmo guardati negli occhi in pochi e ci saremmo salutati tristemente prima di voltare le spalle e andarcene.
Non è stato così, come diceva giustamente, per una volta, un’altra persona, alta, bionda e chic, e dopo tre anni siamo ancora qui ad avere qualcosa da dirci. Ci siamo conosciuti di persona, siamo un gruppo di persone che si vedono volentieri e in più hanno anche la possibilità di continuare i discorsi quotidianamente annullando le distanze e in barba a trenitalia, che comunque ci deve molto. Se è in crisi nonostante noi deve proprio interrogarsi bene!
Il rimpianto per le persone che non si fanno più vedere è mitigato dal sapere che hanno certo altre cose da fare, e soprattutto dall’arrivo di altri e altrettanto interessanti girovaghi.
Il metodo di conteggio utenti è tale per cui non si conserva il numero di tutti coloro che vi sono passati o che vi si siano fermati, ma non è importante rimanere legati al passato quanto preoccuparsi del presente, in vista del futuro.
Vittorio ha fatto altre esperienze, ha avuto altre parti, non si è mai fermato. Il merito del nostro successo è quasi interamente suo. La sua presenza e il suo lavoro sono la condizione perché il nostro spazio sia sempre fonte di interesse e di novità.
Il resto del merito è delle persone che lo popolano. Tanta gente così in gamba tutta insieme non è certo una cosa facile da trovare. Ognuno partecipa con le proprie peculiarità. Ognuno ha messo in campo i propri talenti. E gli altri si sono adeguati, hanno apprezzato e hanno alimentato la voglia di ciascuno di parlare delle proprie competenze.
Si è creato un circolo virtuoso che si autoalimenta.
Il forum di NDP era inimitabile, certo, ma era modificabile e migliorabile.
Anche stilisticamente ci sono state variazioni: l’amata e bella tappezzeria è stata sostituita, i mobili rimodernati. Tutto per mantenersi al passo con l’evoluzione del momento, evoluzione evidenziata con il rimodernamento del sito. Abbiamo messo il tappeto rosso, in tutti i sensi.
Le avventure di Vittorio sono state seguite con interesse e partecipazione, e anche adesso tutti sono in attesa di conoscere i suoi progetti e le sue ambizioni.
Ci sono momenti di calo e momenti di crescita, momenti di stallo e momenti frenetici. A volte in fase con gli impegni di Vittorio, ma spesso anche in controfase: ad un suo momento di particolare attività si contrappone la stasi dei suoi sostenitori che quasi si pongono in muta attesa trattenendo il fiato.
Oggi il forum compie tre anni, un traguardo importante. E’ un giorno di festa per tutti noi. Non abbiamo occasione di vederci, ma dal momento che si festeggia uno spazio virtuale, non c’è niente di più indicato di una festa virtuale.
Poco importa che ciascuno di noi sia impegnato nel proprio lavoro e nella propria quotidianità: oggi per noi è festa.



Copio lo stesso testo in parliamone, per dare la possibilità a tutti di intervenire.
 
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