Iskra Menarini, grandiosa semplicità

Ieri sera sono stata ad una non ben identificata serata di beneficenza di quelle organizzate dai vips negli alberghi vips.
Diciamo che avevo i miei motivi per andarci e l'aver saputo che quanto raccolto andrà in Abruzzo (spero) mi ha tranquillizzato.
Serata presentata da Jo Squillo (!?!?), un mago che avrei fatto volentieri sparire, un imitatore che avrei sparato, un cabarettista che avrei... non so, mandato in fonderia (ma credo ci vada da solo quando non 'cabaretta') due sfilate di moda di una stilista mai sentita con 7 modelle manicodiscopa e una modella donna (e devo dire che gli uomini in sala apprezzavano quest'ultima, giustamente), una cantante con un brano improponibile recitato da un'attrice improbabile e poi... lei.

Iska ha cantato in due momenti, al'inizio e alla fine. Pochi brani ma intensissimi inframmezzati da qualche parola imbarazzata. L'esperienza di Sanremo a cui non voleva credere, l'imbarazzo nel conoscere la categoria in cui è stata infilata ('io insieme ai ragazzi ventenni!!!'), la voglia di farsi conoscere come solista, ma la paura di stare su un palcoscenico da sola. La voce bellissima e potentissima e l'umiltà ('se non ci arrivo aiutatemi voi' ehehehe, ma Iskra, dai!).
Emozione da tuffo al cuore e lacrime agli occhi alla prima nota di un noto carillon e poi per tutto il brano. Ah, quanto mi manca!
Due chiacchiere alla fine con anche un po' di sana perfidia. ehehehe
Iskra, grande cantante e grande persona.