MOLTO PIU' DI UNA FIABA!
Che cosa rappresenta la diversità nella vita di ciascuno di noi? Che significa “diverso”? E “normale”? Quante volte diciamo: “Per me è diverso. Io sono diversa!” Oppure: “ Non è mica una cosa normale!”
Ma chi stabilisce che cos’è normalità e diversità?
Quante idee differenti, dettate dall’esperienza personale di ciascuno di noi! Quante delusioni perché si pensava che lui/lei fosse diverso/a...
Spesso cadiamo nella consuetudine di apprezzare più facilmente chi la pensa come noi, o di avvicinarci con entusiasmo solo a chi ci appare più simile a noi!... Ma che occasioni meravigliose perdiamo, quale entusiasmante e “pericoloso” miscuglio di emozioni evitiamo!...
Pensiamo ai colori: se ce ne fosse uno solo invece che molti... infiniti!
E i gli odori più diversi e disparati?
E gli ambienti naturali con tutte le loro molteplici, diverse caratteristiche? Gli animali...
Come tralasciare le note della musica, le melodie più disparate, capaci di trasportarci leggeri in paradiso o farci ardere tra le braci dell’inferno?
E i nostri preziosi, unici, inimitabili “simili”? Così diversi da fornirci un caleidoscopio di caratteri, idee, sensazioni, forze ed anche problemi?
Ecco: questa è la tematica affrontata nella semplice ma originalissima fiaba musicale di Giorgio Bernabò e Marina Rossi.
Protagonista è il Bene, la luce, la forza dell’innovazione, l’apertura, la sete di conoscenza materializzati in Milonga: una strega che ama la musica e la danza del proprio Paese d’origine, che vuole confrontarsi con ciò che non conosce ed è diverso da lei senza avere pregiudizi, che ama mettersi in gioco rischiando di persona.
Protagonista è il Male, il lato oscuro di ciascun essere umano, la sete di potere e di sopraffazione, l’egoismo, impersonati da Oscuro: stregone dagli straordinari poteri, che tiene sotto controllo il popolo delle streghe grazie alla sua malvagità e all’alleanza con altre figure malefiche e sottomesse: i licantropi.
Protagoniste sono le idee “chiuse”, l’omologazione, la paura del cambiamento, il pregiudizio, rappresentati dal popolo degli umani e da quello delle streghe.
Milonga (il Bene) non vuole che la sua vita sia condizionata dal pregiudizio ( le altre streghe, gli umani adulti) e dal Male (Oscuro) e a costo della vita, trasgredisce alle regole della sua gente e del suo Capo per farsi conoscere, per mostrarsi per quella che è, ed avere così la possibilità di avvicinare e scoprire l’ignoto e affermare la propria libertà di pensiero e di azione. Rischierà la propria vita, pagherà un caro prezzo per la sua ribellione, ma conquisterà la stima e la fiducia di Oscuro, che rimarrà affascinato e rapito dalla diversità di Milonga, trovando così il coraggio di scrutare in fondo al suo cuore e scoprire ciò che credeva fosse impossibile provare per una creatura tanto diversa: l’amore!
Il messaggio di questa fiaba è chiaro. La cosa più difficile da fare a questo mondo è in realtà quella più semplice: avere il coraggio di accettarsi per quello che si è, di rispettare gli altri, di riconoscere in tutti un valore. A scuola abbiamo imparato una canzone (tanto per cambiare! ^__^) che dice “Vedi l’altro, chi è diverso da te come un’opportunità. La diversità è l’unica forza capace di unire e porre pace”.
Tutti gli interpreti della straordinaria musica di Giorgio Bernabò, hanno saputo dar vita, con la loro bravura e le loro voci particolarissime, ai personaggi della fiaba, caratterizzandoli in modo molto efficace: la dolce forza di Milonga (Elena Tavella, una meravigliosa “scoperta”, una presenza scenica eccezionale per i suoi 23 anni!), la raffinata cattiveria di Arcigna (Chiara Luppi), la buffa svagatezza di Tenebrosa (Tiziana Guerra), la crudeltà, il potere malefico, il tormento, ma anche la raffinata intelligenza di Oscuro ( Giò Di Tonno).
Giò mi ha sorpreso ancora una volta per com' è riuscito ad immedesimarsi in questo personaggio! L’abitudine alla sopraffazione e a comandare con arroganza, la crudeltà, il dolore per l’incapacità di amare e la paura solo di immaginare questo sentimento, il desiderio di piegare Milonga prima con la forza e poi invece di conquistarla con il rispetto e la sincerità sono stati espressi dalla sua voce, a volte possente, a volte sussurrata, in maniera estremamente convincente! Quanti risvolti della sua capacità interpretativa ha messo in luce Giòscuro! Non posso che ringraziarlo per far vibrare il mio cuore ogni volta in modo diverso, toccando le corde giuste per farmi sciogliere!
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