SOSTANZE CHIMICHE, queste sconosciute

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la_barista
icon1  view post Posted on 14/11/2005, 09:44




Comincerò a parlarvi di una sostanza chimica che voi CREDETE di conoscere: vi dimostrerò che non è così. Per non tediarvi, vi somministrerò la storia a brevi puntate.

Lab

AVVERTENZA: IN QUESTO TOPIC SI PARLA SI SOSTANZE ALTAMENTE TOSSICHE E NOCIVE; INDOSSARE GLI APPROPRIATI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE; IN CASO DI MALORE CONSULTARE UN MEDICO



L'OSSIDO DI IDROGENO

Capitolo 1- Introduzione

Una delle caratteristiche salienti della moderna civiltà industriale è indubbiamente la disponibilità sempre più facile, ampia e diffusa del composto chimico che porta il nome di ossido d'idrogeno (H20)

Dai tradizionali usi prevalenti nel secoli passati (alimentazione umana, irrigazione di campi o, in maniera molto più limitata, pulizia del corpo in miscela con oleato di sodio) si è oggi passati, come ampiamente riportato in letteratura (1) a impieghi dell'ossido di idrogeno, in notevoli quantità e nei settori industriali più disparati.

A puro titolo d'esempio, ne indicheremo qui alcuni tra i più importanti. Per limitarsi alla sola fase liquida, ossido di idrogeno è usato nel lavaggio di tessuti e pavimenti, come fluido diatermico, come elemento decorativo (fontane), come solvente chimico, come reagente (reazioni di idratazione), per la generazione di corrente elettrica (centrali idroelettriche) per l'allevamento animale (trote), e così via. Tracce di ossido di idrogeno in fase aeriforme sono state perfino identificate in fumi di combustione notoriamente nocivi come il fumo di sigarette e gli scarichi di auto.

Dobbiamo purtroppo rimarcare che, a fronte di questa ampia diffusione, gli studi sulla tossicità di questo composto non abbiano avuto lo sviluppo che sarebbe stato auspicabile. Basterà, come esempio di questa incomprensibile situazione, il fatto, da noi personalmente constatato, che nelle maggiori enciclopedie chimiche la voce "Ossido d'idrogeno" non sia neppure riportata.

(to be continued)
 
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franca
view post Posted on 14/11/2005, 10:34




Ne parlava già Petrarca:
"Chiari, freschi, dolci ossidi d'idrogeno......"

franca
 
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la_barista
view post Posted on 14/11/2005, 10:40




Capitolo 2- Degradabilità

Anche ad un primo superficiale esame, il dato più allarmante del problema dello smaltimento dell'ossido di idrogeno è la sua unanimemente riconosciuta bassissima degradabilità.

Questa resistenza alla degradazione spiega probabilmente la sua ampia diffusione in natura: ossido di idrogeno è stato individuato perfino nei pressi del Polo Nord come presente in quantità anche maggiore di un altro composto chimico la cui difficile degradabilità è già considerata con preoccupazione, il dicloro-difenil-tricloro etano (DDT). La decomposizione termica dell'ossido di idrogeno nei suoi componenti (H2 ed O2) avviene in maniera significativa solo al di sopra dei 5.000 °C, una temperatura evidentemente non raggiungibile dagli inceneritori urbani: come paragone, ricordiamo che un altro composto assai stabile, la 2-3-7-8 tetracloro diossina ha una temperatura di decomposizione termica che non supera 1400 °C.

Di conseguenza, non meraviglia che almeno secondo alcuni ricercatori, l'ossido di idrogeno sia generato, analogamente alla diossina, da precursori durante processo di combustione nell'inceneritore stesso!

La decomposizione dell'idrossido di idrogeno è invece possibile con il metodo elettrolitico, oggi peraltro quasi universalmente in disuso dato il dispendio energetico che questo metodo comporta.

Un terzo metodo, la lenta decomposizione dell'ossido di idrogeno a bassa temperatura ad opera della luce solare (su particolari catalizzatori a base di complessi di rodio) è stato descritto in letteratura ed è attivamente studiato attualmente anche nel nostro Paese: non risulta però che essa abbia finora avuto applicazioni industriali. E' comunque opportuno sottolineare che entrambi i prodotti di decomposizione dell'ossido di idrogeno sono potenzialmente pericolosi: l'idrogeno (H2) perché facilmente infiammabile, l'ossigeno (02) perché in grado di incrementare pericolosamente la velocità di combustione di sostanze infiammabili.


(to be continued)
 
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la_barista
view post Posted on 15/11/2005, 10:16




Capitolo 3- Tossicità cutanea
Nella maggior parte del mondo (ad eccezione di alcune regioni interne del Sahara) è uso comune di una notevole percentuale della popolazione di immergersi completamente in ossido di idrogeno liquido: il fenomeno è più evidente nella stagione estiva (3), Questa pericolosa e discutibile abitudine può essere, come è stato fatto notare, causa di sintomi spiacevoli, quali brividi, mutismo ostinato ("ossido d'idrogeno in bocca") e, soprattutto, uno sgradevole senso di soffocamento. Tale patologia, nei casi estremi e in soggetti particolarmente predisposti può, in taluni casi, portare perfino al decesso (4).

Per quantificare il fenomeno, Dipper e Drowner hanno sperimentato (5) la tossicità cutanea del composto in esame.

Alcuni animali sono stati fatti cadere, da un altezza standard (20 cm) all'interno di un recipiente contenente ossido d'idrogeno in quantità crescente. In tabella 1 è stato riportato il livello di ossido di idrogeno che si è rilevato letale per il 50% dei soggetti (LD50).

Tabella 1

Tutti gli animali sono stati fatti cadere da un'altezza standard di 20 cm in livelli crescenti di ossido di idrogeno liquido

Animale LD50 (altezza in cm)
------------------------------------------

Topo 6
Porcellino d'India 10
Gatto 38,6
Gatto (in sacco con mattone) 16,5
Giraffa 402,2
Pesce (Carassius auratus) Nessun effetto osservato
Passero La rilevazione non è stata possibile


Nota: per estrapolazione, l'LD50 per la specie umana risulta essere di 1,687 m; poiché la prudenza in questi casi consiglia di moltiplicare il valore per 1000, il livello massimo ammesso per l'uomo dovrebbe essere di 1,7 mm. Oltre questo limite dovrebbe essere vietata l'immersione in ossido d'idrogeno.

Dall'esame della tabella è interessante notare che, stranamente, proprio la specie ittica che parecchie leggi antinquinamento (in particolare in Italia la 650/1979, la cosiddetta legge Merli) impongono come quella da usare per la determinazione del LD50 e cioè il Carassius auratus, si è rilevata particolarmente resistente all'ossido di idrogeno. In un caso (passero) non è stato possibile rilevare alcun dato.

Gli stessi autori hanno avanzato l'ipotesi che la letalità nei soggetti non sopravvissuti sia strettamente legata a difficoltà di respirazione. Si è anche potuto stabilire (6) che gli animali sopravvissuti all'esperimento avevano probabilmente acquistato la capacità di mantenersi alla superficie del liquido con oportuni movimenti.

Anche specie batteriche hanno dimostrato una notevole mancanza di resistenza all'ossido di idrogeno purché molto puro e concentrato; la presenza di sostanze organiche modifica però completamente questa caratteristica del composto. Al contrario, infatti, l'ossido d'idrogeno liquido impuro sembra essere un elemento indispensabile alla riproduzione di molte specie batteriche altamente patogene (7). Si ritiene che la diffusione di epidemie di gravi malattie, come il colera, sia facilitata dalla presenza di ossido d'idrogeno impuro nelle zone colpite.

E' infine da rilevare come la presenza di ossido d'idrogeno sia stata dimostrata (8) perfino all'interno di cellule cancerose.

Tutto quanto sopra detto renderebbe invece, secondo noi, altamente auspicabile per lo meno una ricerca finalizzata sullo stato di salute di alcune categorie di lavoratori potenzialmente soggetti per ragioni professionali a prolungata esposizione ad ossido d'idrogeno (bagnini, pompieri, lavandaie, pescatori, idraulici ecc.).

A questo proposito è già stato notato che abitanti di Regioni Italiane ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) presentano un incidenza di raffreddori e altri malanni alle vie respiratorie superiore alla media nazionale. Un fatto che dà da pensare.

(to be continued)
 
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la_barista
view post Posted on 18/11/2005, 10:53




...persisto nella mia opera di divulgazione... rolleyes.gif
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Capitolo 4- Tossicità per ingerimento


L' ossido di idrogeno è elencato tra le sostanze alimentari GRAS (Generally Regarded As Safe). Ciò nonostante, è stata fatta notare da molti Autori la tendenza del composto all' accumulo nei tessuti adiposi. Alcuni autori sostengono che questo possa, nel lungo periodo, causare danni anche gravi all'organismo, quale aumento di peso e, perdurando questo, affaticamento del muscolo cardiaco. Il pericolo è accentuato dalla mancanza di sapore ed odore che ne rende difficile la percezione durante l'ingerimento.

La pericolosità è avvalorata da (9) cavie nella cui dieta era stata inserita una quantità di ossido d'idrogeno pari al 10% sul peso corporeo hanno dimostrato, oltre ai disturbi predetti, anche l'accentuarsi di una anomala diuresi; tale effetto è stato d'altronde confermato anche su soggetti umani da rilevazioni effettuate nei comuni di Fiuggi (Fr), Bormio (So) e Boario (Bs).

Polmoni, cuore e reni non sono però i soli organi colpiti: l'ingerimento di ossido d'idrogeno a T inferiore a 10° può provocare anche disturbi digestivi, specie su soggetti accaldati.

Occorre aggiungere che pretese virtù terapeutiche di un particolare tipo di ossido di idrogeno presente nel Sud della Francia (Lourdes) non sono mai state scientificamente dimostrate. Al contrario, l'impossibilità di formare nel composto fori permanenti (i cosiddetti "buchi nell'ossido di idrogeno") è causa di gravi frustrazioni in soggetti dal carattere depresso. Alcuni individui particolarmente emotivi si perdono addirittura in quantità ridotte, non superiori ad un bicchiere.


(to be continued)
 
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NdB-Magik Freiheit
view post Posted on 18/11/2005, 13:38




CITAZIONE (la_barista @ 15/11/2005, 10:16)
A questo proposito è già stato notato che abitanti di Regioni Italiane ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) presentano un incidenza di raffreddori e altri malanni alle vie respiratorie superiore alla media nazionale. Un fatto che dà da pensare.

In aree a strettissimo contatto con l'ossido di idrogeno (es. Area della Laguna veneziana, litorali di Puglia o Calabria) è forte il tasso percentuale di soggetti sofferenti di reumatismi.....
 
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view post Posted on 18/11/2005, 13:52
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Vittorio Matteucci Admin


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CITAZIONE (la_barista @ 15/11/2005, 10:16)
A questo proposito è già stato notato che abitanti di Regioni Italiane ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) presentano un incidenza di raffreddori e altri malanni alle vie respiratorie superiore alla media nazionale.

E per quale fenomeno un abitante di una regione italiana ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) si raffredda anche se si trova in uno Stato in un continente dove l'ossido d'idrogeno è decisamente scarso (es. Egitto)?
 
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NdB-Magik Freiheit
view post Posted on 18/11/2005, 14:01




CITAZIONE (Andracass @ 18/11/2005, 13:52)
E per quale fenomeno un abitante di una regione italiana ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) si raffredda anche se si trova in uno Stato in un continente dove l'ossido d'idrogeno è decisamente scarso (es. Egitto)?

Per sentirsi a casa....
 
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la_barista
view post Posted on 18/11/2005, 16:46




CITAZIONE (Andracass @ 18/11/2005, 13:52)

E per quale fenomeno un abitante di una regione italiana ad elevata concentrazione di ossido d'idrogeno nell'aria (es. Lombardia) si raffredda anche se si trova in uno Stato in un continente dove l'ossido d'idrogeno è decisamente scarso (es. Egitto)?

Questo fenomeno mi sembra decisamente irrilevante dal punto di vista statistico.... potrebbe trattarsi di qualche soggetto particolarmente debole e/o sfigato.


Ne approfitto per segnalarvi un ulteriore caso di effetto deleterio dell' ossido di idrogeno: sembra che una fuga incontrollata (comunemente detta "rottura degli ossidi di idrogeno" ) nelle ore immediatamente precedenti il parto induca un aumento improvviso e incontrollato delle contrazioni uterine.

Edited by la_barista - 18/11/2005, 16:48
 
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franca
view post Posted on 18/11/2005, 18:04




CITAZIONE (la_barista @ 18/11/2005, 16:46)


Ne approfitto per segnalarvi un ulteriore caso di effetto deleterio dell' ossido di idrogeno: sembra che una fuga incontrollata (comunemente detta "rottura degli ossidi di idrogeno" ) nelle ore immediatamente precedenti il parto induca un aumento improvviso e incontrollato delle contrazioni uterine.

Sembra ma non è necessariamente vero: nella sottoscritta ha provocato solo una clamorosa ed eclatante rottura di palle,
mentre le contrazioni sono iniziate qualche ora dopo. Non specifico altro per non contribuire al decremento della natalità.

franca
 
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la_barista
view post Posted on 29/11/2005, 10:38




Capitolo 5- Trasporto

Molte accuse di pericolosità sono state avanzate in merito alla capacità di trasporto di materiale sedimentario da parte di ossido di idrogeno liquido (10) (11). Inoltre, è nota la grande capacità solvente dell'ossido di idrogeno liquefatto verso una gran parte delle sostanze chimiche conosciute. Sono in particolare riconosciuti come solubili in ossido d'idrogeno alcuni composti di pericolosità ben nota: cianuro di potassio, anidride arseniosa e molti altri. Perfino un potente cariogeno, come il saccarosio, e un elevatore della pressione arteriosa, come il cloruro di sodio, sono facilmente solubilizzati dall'ossido di idrogeno già a temperatura ambiente. La potenziale pericolosità legata a questo grande potere solvente è stata d'altronde implicitamente confermata dalla già citata legge 650/1979 che nella sua "Tabella A" considera addirittura l'ossido di idrogeno come naturale solvente di tutti gli inquinanti elencati.

Una nota particolare in merito alla pericolosità nel trasporto dell' ossido di idrogeno solido, soprattutto in questa stagione quando si accumula pericolosamente fuori dalla porta di casa e sui pendiii montani con rischio di caduta, o quando viene usato come corpo contendente (palle di ossido di idrogeno solido).
 
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ildabella
view post Posted on 29/11/2005, 11:43




WHAT?... cry.gif cry.gif cry.gif

MA DI QUELLA ROBA... NON NE AVERETE SNIFFATA UN PO'???

VI FA UNO STRANO EFFETTO....



Edited by ildabella - 29/11/2005, 11:47
 
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la_barista
view post Posted on 29/11/2005, 12:15




Ebbene sì: io non solo mi faccio di cultura chimica, ma a tempo perso la spaccio anche- figurati, perfino davanti alle scuole!

alien.gif LaB
 
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EnYgma
view post Posted on 29/11/2005, 13:01




CITAZIONE (la_barista @ 29/11/2005, 12:15)
Ebbene sì: io non solo mi faccio di cultura chimica, ma a tempo perso la spaccio anche- figurati, perfino davanti alle scuole!

alien.gif LaB

ah, ecco!
perchè prima di arrivare alla esplicativa confessione finale mi ero un tantinello preoccupata.....

 
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la_barista
view post Posted on 29/11/2005, 13:37




Conclusioni

Queste nostre note vogliono essere solo uno studio preliminare alla pericolosità dell' ossido di idrogeno, particolarmente in fase liquida. Contiamo che altri ricercatori ci seguano nella via da noi tracciata, e proseguano nello studio degli effetti tossicologici causati dall'esposizione prolungata al composto anche in fase solida e in fase vapore.

Nell'attesa, riteniamo che non sarebbe ingiustificata una sospensione cautelativa, da parte delle Autorità, della commercializzazione e dell'uso di ossido d'idrogeno. Questo, in attesa di nuovi e più sicuri dati tossicologici, e della messa a punto di un composto alternativo dalle caratteristiche ecologiche più rassicuranti.

Bibliografia essenziale

(1) Risible, AH AH: "A new Toxicologic Manace: Hydrogen Oxide", Pseudoscience Review 38, 212-221, 1979.

(2) Household and Personal Products - June 1982 - vedi anche Chem tech - July 1983 pag. OBC.

(3) Pastori, E. "La stagione balneare avanza" Il gommone - Giugno 1985, pag. 2020- Edizioni Stammer, Segrate (Ml).

(4) Swimmer, BS. Drown CLP "lnstances of Death due to Intake of liquid Hydrogen Oxide into the Lungs - A Statistical Evaluation". Bulletin for Statistical Obfuscation. 1979,7, 206-194.

(5) Dipper, A., Drowner B. "A Study on Various Matters" - Internationel Journal of Trivial Research 86, 206-215, 1978.

(6) Pinne, O. "Imparare a nuotare in 10 facili lezioni" Ediz. Pesci - Genova 1983.

(7) Funny, O., Sex, S, "The Exciting Sexual Behavior ot Bacteria" - Olympia Press - New York, 1981.

(8) Joker, J. "Speaking of This and That" - Annals of Irrilevant Researches - 263, 1906-1918, 1973.

(9) Whatmeworry, K. "Toxicology of 2000 of lnnocous Substances" Cap. XIII - Ediz. Heavens, New York 1980.

(10) Smlth, B. "Back o'water Blues" - Ediz. Ricordi.

(11) Noè, Bibbia, Cap. I (Genesi).

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