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| | Prego! Vi incollo anche una recensione dello spettacolo (che trovate qui: http://www.parolibero.it/it/spettacolo/pro...usical-roma.htm). Dopo aver contato oltre 30mila spettatori nelle varie città italiane, l'evento dell'anno approda a Roma Oggi come ieri: I Promessi SposiUn musical di grande attualità che trascinerà lo spettatore in un epoca a lui familiare di Lucia Francesca Trisolini Risale al 1821 la prima stesura del romanzo di Manzoni I Promessi Sposi, che oggi come ieri, continua ad appassionare il suo pubblico. Ieri il romanzo affascinava i lettori, oggi, dopo aver contato ventimila spettatori a San Siro, altri quindicimila ad Agrigento, quest’opera moderna divenuta un musical, approda finalmente nella capitale. Spetta alla regia di Michele Guardì, alla musica di Pippo Flora e agli oltre cinquanta artisti presenti tra attori e corpo di ballo, riportare il pubblico nel XVII secolo. Un cast d’eccezione con artisti giovani ma di comprovata esperienza artistica ci farà rivivere quei tempi, in cui il potere, l’amore, la fede e la ricerca di giustizia facevano da cornice ad ogni storia.
“l tempo passa la vita si ripete, corsi e ricorsi tornano le storie, fatti e misfatti oggi come ieri…oggi sempre come ieri vita nuova, vecchia, uguale, il piacere, la passione, la ragione e la morale”. Si apre con queste parole il musical dei Promessi Sposi, e queste bastano ad indicarne l’attualità. Manzoni fu geniale e lungimirante nello scrivere un romanzo così intramontabile, quello che fu un classico della letteratura italiana. Ma Michele Guardì e Pippo Flora non sono stati da meno, poiché sono riusciti a scorgere fin nei più sottili dettagli la grande attualità di quest’opera. Un’umanità reietta, sottomessa e impaurita dai potenti, costella il palcoscenico del Granteatro, sfoga, danzando le proprie frustrazioni e i propri sogni infranti mentre un volgare Don Rodrigo (Giò Di Tonno) sorseggia avidamente il suo vino. È ossessionato da un puntiglio, dal bisogno di affermare il proprio potere anche a costo di rovinare la vita di due giovani innamorati. Renzo e Lucia, rispettivamente interpretati da Graziano Galatone e Noemi Smorra, ricercano una giustizia, che non esiste perché la povera gente non ha diritto a niente, neppure ad una vita normale. Ma è sui personaggi minori che si concentra la cruda attualità del romanzo manzoniano: Don Abbondio, Gertrude, l’avvocato, tutti tradiscono i giovani amanti e ciascuno lo fa in virtù della legge che gli è propria, ciascuno seguendo i propri egoismi. Oggi come ieri, dunque, è ancora l’ambizione del singolo a prevalere sulle necessità degli altri.
Splendide le voci dei personaggi e ben differenziati anche i generi musicali che si alternano nel corso del musical, e che vanno dalla canzone popolare, a quella melodica giungendo persino al rock. Testi impegnativi, che lasciano poco spazio a memorabili interpretazioni da parte degli attori, troppo occupati, forse, a non peccare nel canto. Commuovono invece la conversione dell’Innominato, grazie alla straziante interpretazione di Vittorio Matteucci e quella forzata della Monaca di Monza (Rosalia Misseri). Grande cura è stata prestata poi, alla scenografia dello spettacolo che, nonostante la difficoltà nella resa dei luoghi più disparati, può contare su tre grandi palcoscenici ruotanti su un fronte di quaranta metri. Un musical di enorme portata, che andrà in scena dal 10 al 20 novembre 2011; un musical intermante di produzione italiana, sia perché ispirato al romanzo di un eccellente scrittore italiano e sia perché racconta il tormentato amore di due giovani, in un contesto sociale e politico, che riprende, immutate, oggi come ieri, problematiche italiane.
14 novembre 2011
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