CARPE DIEM, testo originale

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franca
view post Posted on 18/1/2006, 11:56




Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe,nec Babylonios
temptaris numeros, Ut melius, quidquid erit, pati!
Seu pluris hiemes seu tribuit Juppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum:sapias, vina liques, et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Orazio, Odi, I , 11.


Tu non indagare, non è lecito saperlo,quale sia il termine ultimo stabilito dagli dei per me o per te, Leuconoe, e non
rivolgerti all'astrologia. Quanto è meglio sopportare qualunque cosa accadrà! Sia che Giove ci abbia concesso più
inverni, oppure è l'ultimo questo che ora schianta sulla barriera di scogli le onde del Tirreno, sii saggia, filtra del vino
e recidi una speranza che è lunga rispetto alla brevità della vita. Mentre stiamo parlando, il tempo ostile se n'è già fuggito:vivi fino in fondo la tua giornata, affidandoti il meno possibile al domani.

franca traduxit
 
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la_barista
view post Posted on 18/1/2006, 12:04




Se ci fosse una faccina con il serto d'alloro la metterei per te, Franca.

smile.gif LaB
 
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Brontolo
view post Posted on 18/1/2006, 15:44




.... il senso della vita ....

Brontolo



CARPE DIEM ...... prima che Diem carpi te!!!!!!
 
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ildabella
view post Posted on 18/1/2006, 15:54




CITAZIONE (franca @ 18/1/2006, 11:56)
Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe,nec Babylonios
temptaris numeros, Ut melius, quidquid erit, pati!
Seu pluris hiemes seu tribuit Juppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum:sapias, vina liques, et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Orazio, Odi, I , 11.


Tu non indagare, non è lecito saperlo,quale sia il termine ultimo stabilito dagli dei per me o per te, Leuconoe, e non
rivolgerti all'astrologia. Quanto è meglio sopportare qualunque cosa accadrà! Sia che Giove ci abbia concesso più
inverni, oppure è l'ultimo questo che ora schianta sulla barriera di scogli le onde del Tirreno, sii saggia, filtra del vino
e recidi una speranza che è lunga rispetto alla brevità della vita. Mentre stiamo parlando, il tempo ostile se n'è già fuggito:vivi fino in fondo la tua giornata, affidandoti il meno possibile al domani.

franca traduxit

"Che cosa vuoi sapere?... E' meglio non sapere...."
(Dalla ... stavolta il cantante, non il consiglio...) laugh.gif

 
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franca
view post Posted on 18/1/2006, 18:32




Mentre Orazio invita l'uomo a non porsi domande sul futuro, vivendo intensamente il presente, perchè non gli è concesso andare al di là dei propri limiti (nefas ha un significato affine a quello di tabù, inteso come interdizione assoluta), Dalla nell'incipit di Tosca fa il portasfiga per bocca di Sidonia. Infatti la maga, interpellata da una insicura Tosca, china sul cofanetto magico con il capo probabilmente appesantito dalle corna, dice che "è meglio" non sapere, lasciando così sottintendere un futuro cupo, seguitando con immagini non certo di buon auspicio.
Tosca, se avesse seguito il sano epicureismo di Orazio, sarebbe andata a farsi un bicchiere col Borgataro, evitando così
ad entrambi una triste fine.

franca
 
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Brontolo
view post Posted on 18/1/2006, 19:08




La "canzona" di Bacco (Lorenzo de' Medici)

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un de l'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan concenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questi liei satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questa soma, che vien dietro
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver testoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.


Il tema e la disputa sono antichi come l'uomo: "carpe diem", "mille e non più mille", "di doman non c'è certezza", etc. etc. etc.
E la riflessione sull'argomento ci ha lasciato in ogni epoca questi straordinari segni indelebili.
Buona notte

Brontolo
 
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franca
view post Posted on 18/1/2006, 22:23




Brontolo, hai introdotto,accanto al tema del "carpe diem", quello della fugacità della giovinezza, costringendomi a postare quest'altro capolavoro di Orazio, per me migliore di quello già citato.

Vides ut alta stet niue candidum
Soracte, nec iam sustineant onus
siluae laborantes, geluque
flumina constiterint acuto?

Dissolue frigus ligna super foco
large reponens atque benignius
deprome quadrimum Sabina,
o Thaliarche, merum diota.

Permitte diuis cetera, qui simul
strauere uentos aequore feruido
deproeliantis, nec cupressi
nec ueteres agitantur orni.

Quid sit futurum cras fuge quaerere et
quem Fors dierum cumque dabit lucro
appone, nec dulcis amores
sperne puer neque tu choreas,

donec uirenti canities abest
morosa. Nunc et Campus et areae
lenesque sub noctem susurri
composita repetantur hora,

nunc et latentis proditor intimo
gratus puellae risus ab angulo
pignusque dereptum lacertis
aut digito male pertinaci.

Orazio, I, 9


Vedi come il Soratte si erge candido per l'alta neve nè i boschi affaticati riescono più a sostenerne il peso e i corsi
d'acqua si sono arrestati per l'intensità del gelo? Disperdi il freddo disponendo un bel po' di legna sopra il focolare,
o Taliarco, e spilla dall'anfora sabina un vino vecchio di quattro anni. Il resto lascialo fare agli dei: non appena hanno
domato i venti in lotta sulla ribollente superficie del mare, ecco che non si muovono più nè i cipressi nè gli annosi ontani.
Rifuggi dall'indagare su cosa accadrà domani e qualsiasi giorno ti donerà la Sorte, consideralo un guadagno e, ragazzo come sei, non disprezzare la dolcezza dell'amore e le danze, finchè il peso della vecchiaia sta lontano da te che sei nel fiore degli anni. Ora è il momento di cercare, ad un'ora stabilita, il Campo Marzio e le piazze e i lievi sospiri sul far della notte, ora la gradevole risata traditrice, dall'angolino più appartato, di una ragazza che si nasconde ed un pegno d'amore strappato dalle braccia o da un dito che oppone debole resistenza.

franca traduxit





PS Ho fatto copia e incolla di un testo in cui la lettera v è scritta col carattere della u, alla latina.
 
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Spooky
view post Posted on 19/1/2006, 15:18




Visto che si parla di Orazio e di morte... questa è uan canzone di Gaber, scritta sulla base di testi latini. Il 33 giri, uscito nel 1970, è stato riproposto in cd dopo la sua morte.

La pallida morte

Tu, ricchissimo Sestio,
renditi conto che breve è la vita
e che non potrai conservare
ancora per molto la tua ricchezza

perchè la pallida Morte
di torri e capanne bussa ale porte,
perchè la pallisa Morte
coglie egualmente poveri e re.

Tu, ricchissimo Sestio,
ernditi conto che presto morrai
e che tu sarai ricoperto
da un nero mantello nel regno dell'ombra

perchè la pallida Morte
di torri e capanne bussa ale porte,
perchè la pallisa Morte
coglie egualmente poveri e re.

Tu, ricchissimo Sestio,
renditi conto che quando morrai
saranno finiti i conviti,
finiti gli amori giocati coi dadi

perchè la pallida Morte
di torri e capanne bussa ale porte,
perchè la pallisa Morte
coglie egualmente poveri e re.

Tu, ricchissimo Sestio,
renditi conto che più non potrai
il tenero schiavo ammirare,
più nulla i tuoi occhi potranno guardare

perchè la pallida Morte
di torri e capanne bussa ale porte,
perchè la pallisa Morte
coglie egualmente poveri e re...

Spooky



 
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la_barista
view post Posted on 3/2/2006, 11:57




Bellissime riflessioni.
A me però un dubbio rimane. Abbiamo intitolato "Carpe diem" il topic istruttivo, dandogli il senso di "approfitta oggi dei suggerimenti e dell'esperienza degli altri forumisti per imparare qualcosa". Però spesso alla frase si dà un significato opposto, ovvero: "a che ti serve studiare, visto che non sai cosa ti accadrà domani?".

La prima versione è per gli studiosi, la seconda per i lavativi: come la mettiamo?

LaB

 
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franca
view post Posted on 3/2/2006, 12:33




Ti serve studiare per evitare oggi quello che ti potrebbe accadere domani.... wacko.gif

franca
 
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Spooky
view post Posted on 3/2/2006, 14:08




Angela, hai ragione.
Ma come dicevamo noi al liceo: CARPA IL DIEM, PRIMA CHE IL DIEM CARPI TE!!
Quindi, stando a questo assioma di vita, meglio imparare tante cose, così prendi meno batoste dalla vita biggrin.gif

SpookyFilosofa



 
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Lorella-
view post Posted on 3/2/2006, 14:42




... che cosa vuoi sapere... è meglio non sapere...

A volte non sapere semplifica la vita...
Personalmente preferisco complicarmela... biggrin.gif


lori

 
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ARTISTA71
view post Posted on 3/2/2006, 14:47




Sante parole, Lorella!
Io sono il tipo di persona che se sento una parola nuova mentre mangio, mollo la forchetta e vado a leggere che significa! E' più forte di me!

Sarà sete di conoscenza..... happy.gif happy.gif happy.gif


 
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crudelia91
view post Posted on 23/8/2006, 12:53




A proposito di Carpe Diem..c'è un bellissimo e vecchiotto film (scusate se abbasso il livello culturale passando da Orazio al cinema americano :rolleyes: )..l'attimo fuggente.....


ANDAI NEI BOSCHI PERCHè VOLEVO VIVERE INSAGGEZZA E IN PROFONDITà
SUCCHIARE TUTTO IL MIDOLLO DELLA VITA E SBARAGLIARE TUTTI CIò CHE NON ERA VITA..
PER NON SCOPRIRE IN PUNTO DI MORTE CHE NON ERO MAI VISSUTA!!


BELI
 
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la_barista
view post Posted on 20/10/2006, 08:44




CITAZIONE (franca @ 18/1/2006, 12:56)
Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe,nec Babylonios
temptaris numeros, Ut melius, quidquid erit, pati!
Seu pluris hiemes seu tribuit Juppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum:sapias, vina liques, et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Orazio, Odi, I , 11.


Tu non indagare, non è lecito saperlo,quale sia il termine ultimo stabilito dagli dei per me o per te, Leuconoe, e non rivolgerti all'astrologia. Quanto è meglio sopportare qualunque cosa accadrà! Sia che Giove ci abbia concesso più
inverni, oppure è l'ultimo questo che ora schianta sulla barriera di scogli le onde del Tirreno, sii saggia, filtra del vino e recidi una speranza che è lunga rispetto alla brevità della vita. Mentre stiamo parlando, il tempo ostile se n'è già fuggito:vivi fino in fondo la tua giornata, affidandoti il meno possibile al domani.

franca traduxit

Dedicata alla mia migliore amica: che Giove ti conceda ancora tanti inverni.
FORZA LELLA!
 
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22 replies since 18/1/2006, 11:56   4684 views
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