A volte Giò,a volte no

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_Claudia_C
view post Posted on 3/2/2013, 14:08




Vincitore della prima edizione del programma rai "Tale e Quale show", condotto da Carlo Conti, Giò Di Tonno parte con una tournée dal titolo “A volte Giò, a volte no". Due ore di one man show, con orchestra dal vivo e corpo di ballo, nelle quali l’artista alternerà performance del repertorio personale e uniche trasformazioni nelle icone musicali di sempre.

La tournèe partirà il 17 Marzo dal teatro comunale di Vicenza.
è possibile acquistare i biglietti on-line https://www.mioticket.it/tcvipah/default.asp?language=3
o presso le filiali della banca popolare di Vicenza.

Le altre date del tour:
- 4 Aprile Teatro Politeama Prato
- 20 Aprile Teatro Massimo Pescara
- 27 Aprile Teatro dei Marsi Avezzano


Se ne avete la possibilità, vi consiglio vivamente di andare ;) .

Edited by _Claudia_C - 7/3/2013, 21:10

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view post Posted on 10/12/2013, 11:12
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Vittorio Matteucci Admin


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Ci sono andata il 30 novembre a Bologna (ok ok lo scrivo un po' tardi).
Però la mia recensione l'ho scritta subito ed inviata solo in privato. Quindi anche se la posto adesso, è scritta a caldo. (Io scrivo praticamente solo a caldo)
Il teatro è uno in cui fanno generalmente concerti e piccoli (nel senso del palco) musical, quindi molto buone come acustica in genere.
Parlando dello spettacolo, l’acustica non troppo buona all’inizio, ma sistemata subito. Scenografia ridotta all’osso: un telo come fondale per proiezioni e teli verticali a fascia posti come ‘false quinte' e utilizzati anch’essi per proiezioni.
Cinque elementi: batteria, chitarra, basso, tastiera, chitarra acustica.
Una coppia di ballerini che danzano anche nel pubblico.
Pubblico non molto numeroso, teatro pieno per meno di metà. Ho trovato ottimi posti pur arrivando 5 minuti (letterali) prima dell’orario di inizio. Ok era tardissimo, ma non avevo calcolato il traffico del sabato sera e la ricerca del posto per l’auto. Molti posti nominalmente occupati erano, invece, vuoti.
Il pubblico non era composto di fan, come pensavo, ma era piuttosto eterogeneo ed anche di età avanzata. Non so se questo fosse per via del fatto che lo spettacolo è compreso nel carnet abbonamento del teatro, o è il potere della televisione. Le sue fan più o meno storiche erano poche e concentrate in una sola zona.
Dopo questa lunghissima premessa, parlo dello spettacolo.
Ha cantato molte canzoni sue e questa, forse, è stata la parte meno godibile. Né io né il resto del pubblico le conoscevamo e, come sappiamo tutti, ascoltare brani per la prima volta non è mai una cosa semplice. Purtroppo i testi non aiutano molto: scontati, banali e a tratti imbarazzanti. Non so se li scriva da solo o se abbia un paroliere. Nel secondo caso, cambiarlo gli gioverebbe.
Il brano che ha scritto per il terremoto nella sua terra è stato invece molto suggestivo, il momento emozionante della serata.
Per il resto si è trattato di una serata bella, allegra. Per usare un termine di Vittorio, una serata ‘imbecille’.
Giò ha fatto molti intermezzi di interazione con il pubblico e, dopo un inizio un po’ ingessato, si è sciolto alla grande risultando simpatico ed intelligente.
Ha fatto molte delle imitazioni che l’hanno reso famoso, ha imitato anche Lucio Dalla ed è riuscito a far applaudire l’esigente e rigido pubblico bolognese. Ha invitato a risparmiare i proprio soldi e non sprecarli votandolo al telefoto di tale e quale show, dato che non gli interessa affatto vincere, come è naturale e saggio (secondo me).
Le proiezioni sono state anch’esse non troppo esaltanti (mare, arcobaleno, nuvole, etc.), ma funzionali durante le imitazioni in quanto ritraevano i personaggi imitati.
Il massimo successo l’ha comunque riscosso con il brano di Don Rodrigo. Più che con Notre Dame. Di questa ha accennato ‘Il tempo delle cattedrali’ (mai sentita da lui, che però ha cantato solo l’inizio) e ha cantato tutta ‘Bella’. Qui devo dire che ho provato un po’ di delusione: Bella cantata tutta in modo uniforme risulta piuttosto noiosa. L’abitudine è quella di avere un cambio di voce o comunque di registro, o postura o qualcosa. Tutta uguale perde tantissimo.
Il brano di Sanremo l’ha solo accennato e poi rifatto in diversi stili. Bello e anche da morire dal ridere in alcuni momenti.
In conclusione, Giò è bravissimo, e lo sapevo, la serata è stata molto bella, e mi ha fatto piacere, tutto il pubblico ha apprezzato, e ne sono felice.
Credo abbia anche dimostrato che la scenografia non ha bisogno di essere ridondante, se c'è uno spettacolo valido e del talento vero.
Praticamente Giò per me ha solo un difetto fondamentale: non è Vittorio.
Se vi capita vicino, andateci. Ne vale la pena.
 
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