Salve a tutti, belli e brutti!
Con piacere mi sono imbattuta nel vostro forum, mentre cercavo informazioni sulle date di Romeo e Giulietta, e desidero innanzitutto complimentarmi con voi per come lo gestite: già dalle mie prime visite è stato palese il rispetto e la passione con cui guidate questa comunità, cosa non sempre scontata quando si parla di "fans" di un determinato personaggio.
Io, dal canto mio, non mi considero una vera e propria fan di quelle che si strappano i capelli alla vista del proprio beniamino, tuttavia fin da quando ho avuto la fortuna di vedere Vittorio Matteucci dal vivo non ho potuto fare a meno di rimanere conquistata dall'attore, prima ancora che dal (fantastico) cantante, ma è solo da poco tempo che ho iniziato ad interessarmi a lui più seriamente.
Mi spiego meglio, che detta così suona un po' strana la cosa...
La prima - e unica, ahimé - volta che l'ho visto esibirsi dal vivo è stato all'Arena di Verona, in Dracula della PFM. Non ero andata lì per vedere lui, in realtà non ne sapevo granché, era uno dei pochi generi che non avevo mai approfondito più di tanto, ma non seppi resistere al richiamo della PFM, che adoro, e così il mio ragazzo mi regalò quella serata magica che per varie ragioni porto sempre nel mio cuore.
Il mio posto - ahi noi, studentelli squattrinati! - era credo il più lontano di tutti: eravamo seduti sull'ultima gradinata dell'Arena, praticamente sul cornicione, ma ricordo perfettamente che in tutto quello splendido spettacolo ci fu una voce sopra a tutte, che arrivò dritta dritta fin lassù. Un fantastico Dracula azzerò ogni distanza col palcoscenico grazie alla sua fortissima presenza scenica e potenza espressiva, vi dico ragazzi che mi mise la pelle d'oca anche solo a vederlo camminare e muoversi, e anche se da lì non riuscivo a vedere il volto se non sugli schermi, non importò poi molto: il brivido lo provai lo stesso. Mi rimase sempre impresso quel Dracula che si muoveva, parlava e faceva "gli onori di casa" come se fosse sempre stato lì, come se davvero fosse lui. Cercai quindi il suo nome sul vasto web e scoprii che aveva fatto anche altre cose, ma in un primo momento finì lì un po' per mancanza di tempo e un po' perché, come dicevo, avevo forse qualche pregiudizio di troppo riguardo al genere in sé.
Beh, dovetti ricredermi... ma non voglio rischiare di annoiarvi oltre su come e quando ho avuto la conferma del talento di quest'uomo, fatto sta che ora spero di poter godere di nuovo, e al più presto, delle sensazioni che mi fece provare quella sera.
E adesso, siccome è una presentazione, cercherò di annoiarvi con un altro argomento e, per quanto posso, di dirvi chi sono io.
E chi sono io? Boh, al momento sono una che non è né carne né pesce. Sono una a cui la cosa che viene detta più spesso è "
Ma tu che cosa ci fai qui? Tu dovresti..." dopodiché mi propongono ognuno una collocazione diversa, quindi immagino di dare l'impressione di una che è sempre fuori posto, e in parte credo che ciò sia vero.
Per il resto sono una persona media, con un aspetto medio, risultati medi, medie idee. Sono una che vive a bassa voce, sempre un po' defilata, sapete, di quelle persone tranquille e pacate che quasi provano un senso di colpa quando non riescono a mettere a proprio agio la gente. La mia timidezza è tale che non mi troverete mai in silenzio: il silenzio rivela, il silenzio espone troppo, porta su di te gli occhi della gente che inizia a chiedersi perché te ne stai zitta, e siccome sono troppo grossa per rannicchiarmi senza esser vista, mi troverete piuttosto a sdrammatizzare su questo e su quello, a scherzare, a dialogare amabilmente con chiunque. Diciamo che fondamentalmente mi nascondo tutti i giorni, ma non è che mento, anzi!
Forse è proprio questo mio lato caratteriale che mi ha portato a sviluppare una forte empatia nei confronti degli altri, i cui panni di tanto in tanto mi diverto a studiare, non potendo vestirli.
A questo punto non meraviglierà il fatto che sono sempre stata una grande appassionata di teatro, musica, e in generale di tutte le forme d'arte nate dall'esigenza di creare un linguaggio universale, ed io stessa fin da quand'ero bambina ci ho giocato, passando pomeriggi interi a passare da una maschera all'altra, a raccogliere - e allora, senza internet era dura! - materiale di ogni genere: dalle grandi interpretazioni dei maestri alle canzonette, alla televisione, ai film, ai cartoni animati! Dovetti fare delle copie delle mie registrazioni delle commedie di Eduardo, tanto le avevo consumate (ve lo ricordate quel programma che si chiamava "palcoscenico"?), e piansi quando persi l'audiocassetta di Nino Taranto e della sua "partita a scopa". Non avevo alcun filtro all'epoca, ero solo una bambina! E se da un lato imitavo Aldo Giuffré che recitava l'inferno della poesia napoletana, dall'altro facevo morire mio fratello dalle risate con Toto e la sua Saaaaaùna, e per un periodo fui capace di prendermi una cotta allo stesso tempo per Aladdin (ebbene sì, il cartone della Disney) e per lo scalcinato eroico Brancaleone di Gassman!
Allora avrei giurato che era quello il posto in cui volevo stare, in quel mondo che esiste e non esiste, e fu grazie alle recite a scuola che riuscii a mostrarmi ai miei compagni senza quel velo di patologica timidezza e inadeguatezza che mi portavo appresso nel resto dei giorni "normali". Purtroppo alla fine ha comunque vinto la timidezza, le maschere di quand'ero bambina si sono fatte inadeguate per la mia faccia da adulta, così le ho riposte una ad una dentro a un cassetto che però continuo ad aprire di tanto in tanto, lontano da occhi indiscreti, vergognandomi come una ladra ogni volta.
Ed ecco chi sono io. Piacere di conoscervi